Una sala call-center dove lavorano gli operatori

ROMA. 25 OTT. Nella legge di bilancio il governo vuole introdurre nuove norme sui call center. Ci sarà un rafforzamento delle sanzioni, la responsabilità dei committenti e si creeranno ammortizzatori sociali. Lo ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, durante il convegno dell’Astrid.

« Mi piacerebbe inserire le nuove norme nel primo decreto utile ma probabilmente – ha spiegato Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico – verranno inserite nella legge di bilancio. Stiamo cercando di capire quale possa essere il metodo più veloce. Abbiamo iniziato un lavoro di controlli a norme vigenti, metteremo  norme per il rafforzamento delle sanzioni, per la responsabilità dei committenti e per gli ammortizzatori sociali. In pendenza – ha precisato Calenda – abbiamo già detto alle società che se dovessimo verificare anomalie, oltre alle sanzioni renderemo pubblici i nomi delle società.»

I sindacati avvertono a gran voce che 80mila posti di lavoro sono rischio. Due sono i nodi da sciogliere. Il primo: molti hanno i call center all’estero perché il lavoro costa meno. Il secondo: le gare sono al massimo ribasso, in cui vincono le società che non applicano il contratto collettivo che prevede un salario orario di 17 euro lordi. Il ministro Calenda e la viceministra Teresa Bellanova vogliono fare un elenco delle aziende, sia private sia a controllo pubblico, che assegnano appalti a un costo inferiore dei minimi contrattuali, che porta alla successiva delocalizzazione. «Non è un atteggiamento corretto per le aziende – evidenzia Calenda – che devono essere sempre attente alla loro responsabilità sociale.» ABov.

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